palermo news – Catania Pubblica web-tv https://www.cataniapubblica.tv Informazioni, notizie e Tg Catania. Testata giornalistica indipendente Wed, 29 Apr 2020 12:07:55 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.3 Palermo: approdate le navi della legalità. Si chiamano “Giovanni” e “Paolo”. https://www.cataniapubblica.tv/palermo-approdate-le-navi-della-legalita-si-chiamano-giovanni-e-paolo/ https://www.cataniapubblica.tv/palermo-approdate-le-navi-della-legalita-si-chiamano-giovanni-e-paolo/#respond Thu, 23 May 2013 09:13:21 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=13011 Questa mattina sono arrivate al porto di Palermo le Navi della Legalità 2013, partite ieri da Civitavecchia, dopo aver affrontato un mare forza 8. A bordo circa tremila studenti provenienti da tutta Italia. Con loro il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, e il presidente Rai, Anna Maria Tarantola. Ad attenderli migliaia di ragazzi delle scuole isolane. Le due navi sono state simbolicamente battezzate “Giovanni” e “Paolo”, per ricordare i due giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel 1992. Il 23 maggio l’attentato di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montanaro e il 9 luglio nella strage di Via D’Amelio. “Le nuove rotte dell’impegno. Geografia e legalita'” è il tema scelto quest’anno, che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si svolgerà come di consueto nell’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo per ricordare la strage di Capaci. Ad accogliere le navi tra cori festanti, oltre a Maria Falcone e alle istituzioni, centinaia di studenti di Palermo e della Sicilia con addosso le magliette con su scritto ‘Le nuove rotte dell’impegno’, in mano tanti palloncini, bandiere con il tricolore. Decine gli striscioni preparati dai giovani con tanti slogan antimafia: “la libertà non ha pizzo”, “mafiosi voi come arma avete il terrore, noi il coraggio come Falcone e Borsellino”, “l’antidoto della mafia è la memoria”, “insieme liberiamoci dalle catene di tutte le mafie”, “le loro idee camminano sulle nostre gambe ora tocca a noi”. “Uno splendido esercito di legalità”, ha sottolineato commossa la sorella del Giudice Falcone. Dopo le stragi di mafia ”le indagini e gli interventi della magistratura e delle forze dell’ordine consentirono di contrastare con ancora maggiore efficacia vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione criminale. L’impegno prosegue instancabilmente con rinnovati successi e vede unite le forze politiche e sociali”. Lo ribadisce il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un passaggio del messaggio inviato a Maria Falcone, presidente della Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’. ”Le immagini dello spietato agguato restano indelebili nella memoria degli italiani, rinnovando l’angoscia di quel giorno e il ricordo commosso del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, addetti alla loro tutela. L’attentato, replicato a distanza di poco più di un mese con quello in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, rappresentò uno dei momenti di massima violenza eversiva dell’attacco della mafia allo Stato”, ricorda ancora il Capo dello Stato.

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Questa mattina sono arrivate al porto di Palermo le Navi della Legalità 2013, partite ieri da Civitavecchia, dopo aver affrontato un mare forza 8. A bordo circa tremila studenti provenienti da tutta Italia. Con loro il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, e il presidente Rai, Anna Maria Tarantola. Ad attenderli migliaia di ragazzi delle scuole isolane.
Le due navi sono state simbolicamente battezzate “Giovanni” e “Paolo”, per ricordare i due giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel 1992. Il 23 maggio l’attentato di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montanaro e il 9 luglio nella strage di Via D’Amelio.

“Le nuove rotte dell’impegno. Geografia e legalita'” è il tema scelto quest’anno, che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si svolgerà come di consueto nell’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo per ricordare la strage di Capaci.

Ad accogliere le navi tra cori festanti, oltre a Maria Falcone e alle istituzioni, centinaia di studenti di Palermo e della Sicilia con addosso le magliette con su scritto ‘Le nuove rotte dell’impegno’, in mano tanti palloncini, bandiere con il tricolore. Decine gli striscioni preparati dai giovani con tanti slogan antimafia: “la libertà non ha pizzo”, “mafiosi voi come arma avete il terrore, noi il coraggio come Falcone e Borsellino”, “l’antidoto della mafia è la memoria”, “insieme liberiamoci dalle catene di tutte le mafie”, “le loro idee camminano sulle nostre gambe ora tocca a noi”.
“Uno splendido esercito di legalità”, ha sottolineato commossa la sorella del Giudice Falcone.

Dopo le stragi di mafia ”le indagini e gli interventi della magistratura e delle forze dell’ordine consentirono di contrastare con ancora maggiore efficacia vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione criminale. L’impegno prosegue instancabilmente con rinnovati successi e vede unite le forze politiche e sociali”. Lo ribadisce il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un passaggio del messaggio inviato a Maria Falcone, presidente della Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’. ”Le immagini dello spietato agguato restano indelebili nella memoria degli italiani, rinnovando l’angoscia di quel giorno e il ricordo commosso del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, addetti alla loro tutela. L’attentato, replicato a distanza di poco più di un mese con quello in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, rappresentò uno dei momenti di massima violenza eversiva dell’attacco della mafia allo Stato”, ricorda ancora il Capo dello Stato.

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