polizia di stato – Catania Pubblica web-tv https://www.cataniapubblica.tv Informazioni, notizie e Tg Catania. Testata giornalistica indipendente Wed, 29 Apr 2020 12:07:55 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.3 S. Giovanni Galermo: “piazza di spaccio” dei Santapaola – Ercolano https://www.cataniapubblica.tv/s-giovanni-galermo-piazza-di-spaccio-dei-santapaola-ercolano/ https://www.cataniapubblica.tv/s-giovanni-galermo-piazza-di-spaccio-dei-santapaola-ercolano/#respond Wed, 27 Mar 2019 11:19:06 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=60240 Ben 24 persone sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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Ben 24 persone sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

È stata denominata operazione “Cape sparrow” quella che vede disarticolato il gruppo che operava in una “piazza di spaccio” via Capo Passero a San Giovanni Galermo.

Stamattina su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di n.24 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio delle medesime sostanze, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416 bis 1 c.p. ed al fine di agevolare l’organizzazione mafiosa denominata Cosa nostra, clan Santapaola – Ercolano – gruppo di Picanello.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Nesima hanno riscontrato l’esistenza di una “piazza di spaccio” operativa nel popolare rione di San Giovanni Galermo, nella zona settentrionale della città di Catania.

In particolare, sono stati individuati tre distinti gruppi, tutti facenti capo alla criminalità organizzata, operativi nella più grande “piazza di spaccio” dell’hinterland catanese, insistente all’interno di un complesso di edilizia popolare, la cui naturale posizione privilegiata e la particolare architettura, con i suoi anfratti e le numerose vie di fuga, hanno favorito la lucrosa e illecita attività di vendita di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e cocaina.

Sono quindi stati tratti in arresto:
AIELLO Concetto (cl. 1970), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; BELLIA Giuseppe (cl.1995), pregiudicato, già detenuto per altra causa; CASTAGNA Orazio (cl.1993); CORSARO Andrea (cl.1989);DI MAURO Simone (cl.1998); FERRO Emanuel Kevin (cl.1997), pregiudicato già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; FINOCCHIARO Francesco (cl.1993), pregiudicato; MINNELLA Claudio Natalizio (cl.1966), pregiudicato, MINNELLA Eugenio (cl.1991), pregiudicato; MUSUMECI Salvatore (cl.1996), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; PREVITE Massimiliano (cl.1994), pregiudicato; SAPUPPO Santo (cl.1996); SCALIA Carmelo (cl.1992), pregiudicato; SPAMPINATO Jonathan (cl.1994), pregiudicato; SPARACINO Damiano (cl.1991), pregiudicato; SPERANZA Angelo (cl.1997) pregiudicato; TOMASELLI Alessandro (cl.1976), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; TUDISCO Francesco (cl.1980), pregiudicato;. VECCHIO Alessandro (cl. 1988), pregiudicato, già detenuto per altra causa; nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere;. AIELLO Vincenza (cl.1981); BATTAGLIA Luana (cl.1999); CALABRETTA Andrea (cl.1982), pregiudicato; CASTORINA Giovanni (cl.1998); RAINERI Pietro Alessio (cl.1995); nei confronti dei quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.

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Chat d’incontri: attenzione al “romance scam” avventure sentimentali a pagamento https://www.cataniapubblica.tv/chat-dincontri-attenzione-al-romance-scam-avventure-sentimentali-pagamento/ https://www.cataniapubblica.tv/chat-dincontri-attenzione-al-romance-scam-avventure-sentimentali-pagamento/#respond Mon, 17 Dec 2018 08:08:45 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=59300 Grazie all’intervento della Polizia di Stato, un bonifico in partenza per l’Africa è stato bloccato appena in tempo.

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Grazie all’intervento della Polizia di Stato, un bonifico in partenza per l’Africa è stato bloccato appena in tempo.

Nei giorni scorsi, agenti del Commissariato Borgo Ognina hanno svolto un’attività investigativa su alcune truffe, realizzate attraverso i social network, grazie alle quali persone in evidente stato di debolezza psicologica vengono attratte in chat d’incontri o, comunque, dove vengono promesse avventure sentimentali, a fronte – però – di versamenti in denaro richieste a vario titolo.

Il fenomeno, conosciuto come romance scam, è venuto alla luce grazie alle indagini dei poliziotti che hanno scoperto che alcune persone avevano già trasferito ingenti somme di denaro presso conti all’estero e anzi, proprio grazie all’intervento della Polizia di Stato, un bonifico in partenza per l’Africa è stato bloccato appena in tempo.

A insospettire le vittime del raggiro il fatto che gli ignoti interlocutori non hanno mai voluto mostrarsi in volto, né in chat, né in videochiamata: questo alla fine le ha convinte a denunciare.

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Polizia di Stato: calendario annuale a sostegno del progetto Yemen dell’Unicef https://www.cataniapubblica.tv/polizia-di-stato-calendario-annuale-sostegno-del-progetto-yemen-dellunicef/ https://www.cataniapubblica.tv/polizia-di-stato-calendario-annuale-sostegno-del-progetto-yemen-dellunicef/#respond Wed, 22 Aug 2018 10:46:58 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=57497 È possibile prenotarlo entro il 24 settembre a un costo di 8 euro per quello da parete e di 6 per quello da tavolo.

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È possibile prenotarlo entro il 24 settembre a un costo di 8 euro per quello da parete e di 6 per quello da tavolo.

L’attività della Polizia di Stato illustrata attraverso i disegni di dodici famosi fumettisti. Le tavole rappresenteranno i mesi del 2019 nel nuovo calendario del corpo, il cui ricavato della vendita dal 2001 è destinato a finanziare alcuni appelli umanitari dell’ UNICEF. Lo scorso anno, la vendita dei calendari della Polizia di Stato, ha permesso di devolvere 117.000 euro al progetto UNICEF “Italia – Emergenza bambini migranti”.  

Quest’anno il ricavato della vendita sarà destinato al sostegno del progetto “Yemen”, teatro di una delle più gravi crisi umanitarie del mondo, oltre 22.2 milioni di persone necessitano di assistenza immediata. L’UNICEF si prefigge di raggiungere, con i propri interventi, 17.3 milioni di persone, tra cui 9.9 milioni di bambini attraverso azioni che garantiscono l’accesso sicuro all’acqua, la prevenzione e la cura delle malattie killer più frequenti e il supporto psicosociale ai bambini e adolescenti attraverso percorsi di educazione. 

Anche quest’anno una quota del ricavato delle vendite del calendario sarà devoluto dal Comitato italiano per l’Unicef al Fondo Assistenza per il personale della Polizia di Stato. 

È possibile prenotare il calendario da parete (costo 8 euro) e il calendario da tavolo (costo 6 euro) entro il 24 settembre p.v., previo versamento sul conto corrente postale nº 745000, intestato a “Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale “Calendario della Polizia di Stato 2019 per il progetto Unicef “Yemen”. 

La ricevuta del versamento sarà poi presentata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della  Questura di Catania che fornirà dettagli sulla consegna.

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Veicoli fantasma: operazione “Mercurio Eye insurance” https://www.cataniapubblica.tv/veicoli-fantasma-operazione-mercurio-eye-insurance/ https://www.cataniapubblica.tv/veicoli-fantasma-operazione-mercurio-eye-insurance/#respond Wed, 12 Jul 2017 09:48:56 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46535 A Catania e provincia controllati 2496 automezzi e 407 persone. Accertate 288 violazioni.

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A Catania e provincia controllati 2496 automezzi e 407 persone. Accertate 288 violazioni.

Si chiamano veicoli fantasma sia perché, se protagonisti di un incidente anche banale, spariscono nel nulla e a volte incorrono nel reato di omissione di soccorso, sia perché sono come fantasmi per la corretta e legale circolazione stradale. Si tratta di tutti quei veicoli, che viaggiano sulle nostre strade sprovvisti di copertura assicurativa R.C.A.

Per contrastare questo pericoloso fenomeno, è stata portata a termine l’operazione della Polizia di Stato “Mercurio Eye Insurance”, una massiccia e intensiva attività di controllo che, in stretta collaborazione con l’ANIA, ha riguardato proprio i mezzi circolanti senza la copertura assicurativa obbligatoria per legge.

Sotto la regia della Direzione Centrale Anticrimine e della Direzione Centrale delle Specialità della Polizia di Stato e grazie anche all’ormai noto Sistema Mercurio, sono stati controllati in ambito nazionale oltre 400.000 veicoli e ne sono stati sequestrati oltre 2000.

A Catania e provincia con un l’utilizzo di 181 operatori della Polizia di Stato, divisi in 80 pattuglie nel periodo dal 3 all’8 luglio, sono stati effettuati 76 posti di controllo e che hanno passato al vaglio ben 2496 veicoli e 407 persone.

Al considerevole impiego delle pattuglie delle varie articolazioni della Sezione di Polizia Stradale di Catania e del personale del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, si sono affiancati, di volta in volta, gli equipaggi dei Commissariati Centrale, Borgo Ognina, Nesima, Librino e Acireale, nonché delle Volanti e non è mancato l’apporto della Polizia Locale.

In totale le violazioni accertate sono ben 288 delle quali 77 riguardano proprio la mancanza dell’assicurazione obbligatoria. Sono stati controllati veicoli d’ogni genere, compresi autocarri e autobus, e sono 58 i mezzi posti sotto sequestro.

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Mafia: conclusa operazione “Illegal Duty”. TUTTI GLI ARRESTATI https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-gli-arrestati/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-gli-arrestati/#respond Tue, 11 Jul 2017 10:42:56 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46485 Sono 39 i soggetti colpiti dalle misure cautelari per associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto.

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Sono 39 i soggetti colpiti dalle misure cautelari per associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto.

1)​ SCARVAGLIERI Giuseppe (cl.1968) inteso “Pippu ‘u zoppu”, pregiudicato, già detenuto
per altra causa;
2)​ MACCARRONE Pietro (cl.1969) inteso “Fantozzi o Occhialino”, pregiudicato, già
detenuto per altra causa;
3)​ MANNINO Alfredo (cl.1964) inteso “‘u Caliaru”, pregiudicato;
4)​ BIONDI Vincenzo (cl.1977) inteso “Enzo Trevi”, pregiudicato;
5)​ MANNINO Giuseppe (cl.1963) inteso “’u Caliaru”, pregiudicato;
6)​ ZERMO Claudio (cl.1980) inteso “Ficaruni”, tratto in arresto a Genova;
7)​ SEVERINO Salvatore (cl.1979) inteso “‘u Cunigghiu “, pregiudicato;
8)​ SEVERINO Pietro (cl.1957) inteso “‘u Trummutu”, pregiudicato, già detenuto per altra
causa;
9)​ DI PRIMO Salvatore (cl.1991) inteso “Pisciavinu”;
10)​ MANNINO Biagio (cl.1987) inteso “’u Caliaru”, pregiudicato;
11)​ BULLA Alfredo (cl.1984) inteso “’a Zotta”, pregiudicato;
12)​ LA MANNA Alessio (cl.1988) pregiudicato;
13)​ MERLO Massimo (cl.1972) pregiudicato, già detenuto per altra causa;
14)​ ALONGI Roberto (cl.1976) con precedenti di Polizia;
15)​ FURNARI Antonino (cl.1996) inteso “Ogghiu Vecchiu”, pregiudicato;
16)​ LEANZA Agatino (cl.1994);
17)​ LEANZA Antonino (cl.1996) inteso “Pasticcino”;
18)​ SCAFIDI Carmelo (cl.1967) inteso “Testa rossa”, pregiudicato, già detenuto per altra
causa;
19)​ SANTANGELO Nicola (cl.1976) inteso “Cola’ a niura”, pregiudicato;
20)​ PERNI Agatino (cl.1977) pregiudicato;
21)​ MACCARRONE Giuseppe (cl.1988) pregiudicato;
22)​ CASTRO Pietro (cl.1997) pregiudicato;
23)​ VALASTRO Vincenzo (cl.1995) inteso “‘a Giraffa o Enzu ‘u longu”;
24)​ PELLEGRITI Vincenzo (cl.1994) pregiudicato;
25)​ SCAFIDI Salvatore (cl.1997) inteso “Testa rossa”, pregiudicato;
26)​ SALICOLA Sebastiano (cl.1989) inteso “Sebi”, pregiudicato;
27)​ SINATRA Giuseppe (cl.1995) pregiudicato, già detenuto per altra causa;
28)​ BULLA Angelo, (cl.1975) inteso “’a Zotta”, pregiudicato;
29)​ SALAMONE Mauro Giuliano, già RACITI Mauro Giuliano (cl.1991) inteso “L’indianu”, pregiudicato;
30)​ CALAMATO Angelo (cl.1980) pregiudicato;
31)​ LUCIFORA Giuseppe Pietro (cl.1977) inteso “Pietro Diecimila”, pregiudicato;
32)​ LO CURLO Alfio (cl.1992) inteso “’u Patataru”, pregiudicato;
33)​ AMENDOLIA Maurizio (cl.1969) pregiudicato;
34)​ PINZONE Alfredo (cl.1964) pregiudicato;
35)​ DI MARIA Massimo nato (cl.1978) pregiudicato, già detenuto per altra causa;
36)​ BUA Emanuel (cl.1990) pregiudicato;

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Mafia: conclusa operazione “Illegal Duty”. TUTTI I REATI https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-reati/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-reati/#respond Tue, 11 Jul 2017 10:41:39 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46483 Associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, alcuni dei reati contestati.

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Associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, alcuni dei reati contestati.

Nel corso dell’operazione “Illegal Duty” agli appartenenti al clan Scalisi sono stati  contestati i seguenti episodi estorsivi.
1)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale di oggettistica e articoli casalinghi di Adrano, costretto a versare una somma periodica a titolo di “pizzo” pari a circa 300 euro al mese.
2)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale per la vendita di generi alimentari sempre a Adrano, nei cui confronti compivano atti idonei a costringerlo al versamento di una somma periodica a titolo di “pizzo”, non riuscendo però nell’intento per il rifiuto opposto dalla vittima.
3)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale di articoli sportivi ubicato ad Adrano, posizionando di fronte al locale una bottiglia incendiaria a scopo intimidatorio, costringendolo a consegnare gratuitamente tute sportive a titolo di “pizzo”.
4)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale di profumeria e pelletteria di Adrano, costretto al versamento di una somma di denaro a titolo di “pizzo” pari a circa 150 euro al mese, poi ridotta a circa 100 euro.
5)​ Tentata estorsione in pregiudizio dei titolari di un altro bar e di un vivaio ubicati ad Adrano costretto al versamento di una somma periodica a titolo “pizzo”, non riuscendo nell’intento per il rifiuto opposto dalle vittime.
7)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di una panineria di Adrano, costretto al versamento di una somma di denaro a titolo di “pizzo” pari a circa 100 euro al mese nonchè a consegnare merce senza pagare il corrispettivo dovuto.
8)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare di un’altrapanineria ubicata ad Adrano, nei cui confronti compivano atti idonei a costringerlo al versamento di una somma periodica a titolo “pizzo”, non riuscendo nell’intento per causa indipendente dalla propria volontà, e segnatamente per il rifiuto opposto dalla vittima.
9)​ Estorsione in pregiudizio del titolare dell’esercizio commerciale di casalinghi, cristallerie e vasellame Adrano, costretto a consegnare merce senza pagare a titolo di “pizzo”.
10)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare di una stazione di servizio con annesso bar/ristorante, costretto al versamento di una somma periodica a titolo di “pizzo”, non riuscendo nell’intento per causa indipendente dalla propria volontà, segnatamente per il rifiuto opposto dalla vittima.
11)​ Estorsione in pregiudizio dei titolari della ditta per la vendita di materiale edile, costretti al versamento di una somma di denaro a titolo di “pizzo” pari a circa 500 euro al mese.
12)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare di un’azienda di lavorazione di prodotti ortofrutticoli, appiccando il fuoco agli automezzi della ditta, non riuscendo nell’intento per causa indipendente dalla propria volontà, segnatamente per il rifiuto opposto dalla vittima.
13)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un chiosco ubicato, costretto al versamento di una somma periodica a titolo di “pizzo” pari inizialmente a 300 euro al mese, successivamente ridotta a circa 200 euro al mese.
14)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare di una cava nei cui confronti compivano atti idonei a costringerli al versamento di una somma periodica a titolo di cd. “pizzo”, non riuscendo nell’intento per causa indipendente dalla propria volontà, segnatamente per il rifiuto opposto dalla vittima.
15)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di una ditta per la commercializzazione di uova ubicata a Paternò, costretto dapprima a non esercitare la propria attività ad Adrano, di fatto estromettendolo dal mercato locale a vantaggio di Maurizio AMENDOLIA, e successivamente costringendolo a versare una percentuale sulle vendite quale indebito corrispettivo per il recupero di una fetta di mercato pari a circa il 40%.
16)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di una ditta di vendita di materiale per l’agricoltura, costretto al versamento di una somma periodica a titolo di “pizzo” pari a circa 1.000 euro ogni sei mesi.
17)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di una pasticceria, costretto al versamento di una somma periodica a titolo di cd. “pizzo”.
18)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale per la vendita di surgelati e gelati, costretto al versamento di una somma periodica pari inizialmente a 200 euro al mese, successivamente ridotta a 100 euro al mese.
19)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un negozio di scarpe ubicato, costretto al versamento di una somma pari a circa 100 euro al mese.
20)​ Estorsione in pregiudizio del titolare di un esercizio commerciale di vendita di prodotti ortofrutticoli, costretto al versamento di una somma pari a circa 100 euro al mese.
21)​ Tentata estorsione in pregiudizio del titolare della ditta di piante e fiori, collocando di fronte all’esercizio commerciale una bottiglia in plastica contenente liquido infiammabile, non riuscendo nell’intento per causa indipendente dalla propria volontà.
22)​ Estorsione in pregiudizio di un imprenditore edile, costretto ad effettuare gratuitamente lavori di ristrutturazione presso l’immobile di proprietà di Pietro MACCARRONE per compensare il debito di 10.000 euro del Castorina nei confronti di Angelo BULLA.

Tra i reati commessi dagli appartenenti all’organizzazione Scalisi sono emerse poi alcune rapine, commesse con l’utilizzo di mezzi provento di furto, di armi e con modalità particolarmente violente.

In particolare, tra le altre, è stata contestata quella commessa in data 14 dicembre 2014, quando un commando armato, composto da cinque affiliati alla cosca, utilizzando un autocarro Iveco Daily, risultato provento di furto, ed una Fiat Uno investivano il furgone Fiat Scudo condotto da un commerciante cinese costringendolo ad arrestare la marcia. Dopo avere intimato al cittadino cinese di consegnare loro la merce trasportata sul furgone, puntandogli contro un fucile, avendo questi tentato di reagire, esplodevano al suo indirizzo un colpo d’arma da fuoco colpendolo alla coscia sinistra, e impossessandosi della somma di danaro di duecentomila euro.
Ad alcuni destinatari sono state contestati un furto presso un deposito di slot-machine i circa trentaseimila euro in denaro contante, di quindicimila euro in assegni e di un libretto di assegni di proprietà della vittima, sottratti da due casseforti previa effrazione delle stesse, nonché tre furti in abitazioni da cui sono stati asportati beni di proprietà delle vittime.

Nel corso delle indagini, personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Adrano ha effettuato arresti in flagranza di reato e sequestri di sostanza stupefacente e di armi, dei quali i più significativi sono:
-​Il 25.2.2015 è stato tratto in arresto un soggetto ritenuto responsabile dei reati di detenzione illegale di arma da fuoco clandestina e munizionamento. Nel corso di perquisizione eseguita all’interno di un garage ubicato ad Adrano è stata rinvenuta una pistola marca Beretta, calibro 7,65, con matricola abrasa, completa di caricatore con diverse cartucce dello stesso calibro.
-​Il 12.1.2016 è stato tratto in arresto Giuseppe SINATRA, responsabile dei reati di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana e detenzione illegale di armi da sparo. Nel corso di una perquisizione eseguita all’interno di un’abitazione ubicata ad Adrano, sono stati
rinvenuti kg. 2,500 di sostanza stupefacente del tipo marijuana, 1 revolver marca “Glisenti” privo di matricola, 1 pistola semiautomatica priva di matricola, 1 revolver calibro 38 corto, marca “Lebeau Courally Cart Lebel” e numerose munizioni di vario calibro.

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Mafia: conclusa operazione “Illegal Duty”. TUTTI GLI ARRESTATI E I REATI https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-gli-arrestati-e-i-reati/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-conclusa-operazione-illegal-duty-tutti-gli-arrestati-e-i-reati/#respond Tue, 11 Jul 2017 10:39:41 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46481 Associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto: solo alcuni dei reati che hanno condotto in carcere 39 soggetti.

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Associazione per delinquere, associazione armata, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto: solo alcuni dei reati che hanno condotto in carcere 39 soggetti.

All’alba di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a due distinte ordinanze applicative di misure cautelari, emesse gli scorsi 22 e 29 giugno dal G.I.P. del Tribunale di Catania, traendo in arresto 39 persone.
I soggetti appartenenti al clan Scalisi
sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi, danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite.

Qui le SLIDE DELL’OPERAZIONE

L’attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. di Catania, è stata condotta da personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Adrano tra novembre 2014 – giugno 2016, a carico del clan Scalisi di Adrano, capeggiato dal boss detenuto Giuseppe SCARVAGLIERI, che costituisce l’articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani di Catania.

Le indagini tecniche, corroborate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di delineare le dinamiche interne all’associazione mafiosa, diretta da SCARVAGLIERI e organizzata sul territorio da Giuseppe MANNINO, Carmelo SCAFIDI, Pietro SEVERINO, Pietro MACCARRONE, Alfredo MANNINO e Vincenzo BIONDI; di evidenziare gli attuali assetti, individuare i suoi appartenenti e numerosi tra i singoli reati dimostrando come, sebbene detenuto, SCARVAGLIERI continuasse a mantenere la leadership del gruppo impartendo ordini e disposizioni.

Nel periodo oggetto di indagini, infatti, questi continuava ad essere, come riferito da uno dei collaboratori di giustizia, “l’autorità suprema del gruppo” e a dirigere la “famiglia” nonostante la sua detenzione.

Inoltre i servizi di intercettazione hanno fatto emergere che il boss detenuto “Pippu ‘u zoppu” manteneva la corrispondenza con Alfredo MANNINO fornendo indicazioni e direttive sul sodalizio.

Tra gli altri destinatari della misura restrittiva figura Massimo DI MARIA, esponente dell’articolazione operativa su Paternò della famiglia Laudani di Catania, in stretti rapporti con il gruppo adranita – noto per essere uno degli autori, in concorso con Antonio MAGRO, classe 1975 e Massimo MERLO classe 1972, dell’omicidio di Maurizio Maccarrone commesso ad Adrano la mattina del 14.11.2014.

Dalle intercettazioni è emerso che il gruppo criminale manteneva un capillare controllo del territorio di Adrano, ove la “famiglia” sottoponeva sistematicamente ad estorsione la gran parte delle attività commerciali, ivi compreso il mercato ortofrutticolo, all’interno del quale, non solo ogni titolare di box era tenuto a pagare una somma mensile, ma doveva versare un dazio per accedere, per scaricare la merce o acquistare all’ingrosso.

Il gruppo inoltre, secondo gli inquirenti, ricorreva all’incendio doloso di beni di attività commerciali/aziende, propedeutico alla richiesta di estorsione o successivo, in caso di rifiuto delle vittime a soggiacere al racket del “pizzo”.

L’attività illecita, poi, dopo un lungo periodo di aperta conflittualità tra le consorterie Scalisi e Santangelo -“Taccuni” che si contendono il controllo delle attività nel comprensorio di Adrano, si svolgeva insieme in seguito all’intesa raggiunta tra le due organizzazioni le quali, oltre a spartirsi equamente i proventi di alcune estorsioni, erano impegnate in altri comuni affari illeciti.

Tra le attività perseguite dall’organizzazione mafiosa Scalisi vi è il traffico di sostanze stupefacenti e lo spaccio “su piazza”, con la peculiarità che parte della sostanza stupefacente che gli accoliti al gruppo immettono nel mercato adranita ed in quello dei comuni limitrofi viene acquistata all’ingrosso dalla famiglia Santangelo.

Qui tutti i REATI CONTESTATI

La seconda misura cautelare compendia gli esiti di indagini, anche di tipo tecnico, avviate lo scorso mese di marzo, su delega della locale D.D.A., a seguito delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno consentito di acquisire elementi di responsabilità nei confronti di Giuseppe SCARVAGLIERI, Alfredo BULLA e Alessio LA MANNA, – tutti già destinatari della misura cautelare del 22.6.2017 – il primo quale mandante – istigatore e gli altri due quali autori materiali del tentato omicidio di Francesco COCO, classe 1977, pregiudicato, in atto detenuto, elemento di rango apicale del clan Scalisi, avendo esploso, nell’estate del 2014, per contrasti maturati in seno alla cosca, diversi colpi d’arma da fuoco in direzione di quest’ultimo non riuscendo nel loro intento per motivi indipendenti dalla loro volontà.

Tre destinatari della misura restrittiva sono irreperibili perché già all’estero.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali siciliane ad eccezione di ZERMO che è stato tradotto presso il carcere di Genova – Marassi.
Alla fase esecutiva hanno partecipato oltre 200 unità della Polizia di Stato, tra cui equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale ed unità eliportata del Reparto Volo di Palermo, ed all’arresto di ZERMO, avvenuto a Genova, ha collaborato la locale Squadra Mobile.

Qui tutti gli ARRESTATI

 

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Mafia: disarticolato il clan Scalisi. 39 misure cautelari https://www.cataniapubblica.tv/mafia-disarticolato-il-clan-scalisi-39-misure-cautelari/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-disarticolato-il-clan-scalisi-39-misure-cautelari/#respond Tue, 11 Jul 2017 07:00:17 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46461 La cosca opera nel territorio di Adrano ed è l'articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani di Catania. Attiva dall'estorsione allo spaccio di droga.

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La cosca opera nel territorio di Adrano ed è l’articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani di Catania. Attiva dall’estorsione allo spaccio di droga. 

La Polizia di Stato sta completando un’operazione per eseguire misure cautelari nei confronti di 39 persone, tutti appartenenti al clan Scalisi.

Su loro pende a vario titolo l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi, danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite.


L’operazione eseguita su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di P.S. di Adrano, sta consentendo di disarticolare la cosca Scalisi, che opera nel territorio di Adrano e che è l’articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani di Catania, decapitandone i vertici.

Dalle indagini è stato verificato che la maggior parte delle attività economiche nel territorio nel comune di Adrano erano sottoposte dalla “famiglia” a estorsioni, in primo luogo il mercato ortofrutticolo.

I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso gli uffici della Procura della Repubblica alla presenza del Procuratore della Repubblica e del Questore di Catania.

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Traffico migranti: omicidio in alto mare. Arrestato un trafficante libico https://www.cataniapubblica.tv/traffico-migranti-omicidio-in-mare-arrestato-un-trafficante-libico/ https://www.cataniapubblica.tv/traffico-migranti-omicidio-in-mare-arrestato-un-trafficante-libico/#respond Thu, 11 May 2017 11:59:29 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=44799 Le immagini e le dichiarazioni dei testimoni a supporto delle accuse. In carcere anche un secondo trafficante per favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

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Le immagini e le dichiarazioni dei testimoni a supporto delle accuse. In carcere anche un secondo trafficante per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, lo scorso 6 maggio del 2017  hanno posto in stato di fermo due cittadini libici. Su di loro gravi indizi di delitti di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Si tratta di:

  • Abouzid Nouredine ALHADI, (cl.1996);
  • Hurun GAFAR, (cl.1992),

Su  ALHADI grava anche l’accusa di concorso con altri soggetti allo stato non identificati, del delitto di omicidio volontario aggravato in danno del migrante Kellie Osman colpito da un colpo di arma da fuoco.

Questi i gatti : alle 7:30 circa del 6 maggio al Porto di Catania ha ormeggiato la nave “Phoenix“ dell’ONG “Moas” con a bordo 394 migranti di varie nazionalità ed un cadavere di sesso maschile, che erano stati soccorsi nella giornata del 4 maggio nell’ambito di 5 distinti eventi S.A.R., tre dei quali operati dalla suddetta unità e due dalla nave “Iuventa” dell’ONG “Jugend Rettet”.

Gli investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza con la collaborazione della Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle hanno avviato pertanto le attività di polizia giudiziaria, eseguite secondo un consolidato protocollo investigativo, realizzato d’intesa con la Procura Distrettuale.

Sulla base sia di immagini filmate (Vedi video) da un velivolo di supporto alla motonave “Phoenix“ e  fornite da personale di bordo della medesima unità navale, sia delle dichiarazioni rese da diversi migranti, nella tarda serata del 6 maggio, sono stati individuati Abouzid Nouredine ALHADI e Hurun GAFAR quali componenti di un gruppo di trafficanti libici. I due soggetti avevano fatto imbarcare i migranti su tre distinti natanti,un gommone e due barche in legno, ne avevano accompagnato la traversata a bordo di imbarcazioni in vetroresina; giunti al al limite delle acque territoriali libiche, mentre gli altri trafficanti facevano rientro verso le coste libiche, ALHADI e GAFAR salivano, rispettivamente il primo su un’imbarcazione in legno ed il secondo sul gommone confondendosi tra i migranti, successivamente soccorsi dalla nave “Phoenix”.

A seguito di dichiarazioni che rese da diversi testimoni, durante la traversata un’imbarcazione in vetroresina su cui viaggiavano i trafficanti libici, ha affiancato il gommone e in lingua araba alcuni di loro avevano ordinato ai migranti di togliere i cappellini che indossavano e di rimanere seduti. Pochi istanti dopo,  i migranti avevano udito un colpo d’arma da fuoco esploso da un libico non identificato che aveva sparato mortalmente a uno dei migranti. Il cadavere è stato  identificato dal fratello per un giovane di 21 anni della Sierra Leone di nome Kellie Osman.

Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania-Piazza Lanza a disposizione dell’A.G.

Ieri il G.I.P. del Tribunale di Catania, ha accolto pienamente la richiesta avanzata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, che aveva contestato ai due indagati i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonchè favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ed al solo ALHADI anche il concorso in omicidio.

Da qui la convalidava del fermo e l’applicazione ad entrambi la misura della custodia in carcere.

Hurun GAFAR, (cl.1992)

Abouzid Nouredine ALHADI (cl.1996)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

                                      

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Migranti: due cittadini libici fermati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-due-cittadini-libici-per-favoreggiamento-allimmigrazione-clandestina/ https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-due-cittadini-libici-per-favoreggiamento-allimmigrazione-clandestina/#respond Thu, 11 May 2017 08:56:35 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=44792 Appartengono a una organizzazione criminale. Su uno di loro grava l'accusa di concorso in omicidio.

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Apparterrebbero a una organizzazione criminale. Su uno di loro grava l’accusa di concorso in omicidio. 

Due cittadini libici sono stati posti in stato di fermo di indiziato di delitto. Sono fortemente indiziati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, per uno di essi, anche di concorso in omicidio. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della procura distrettuale della Repubblica di Catania.

Le indagini che da cui è scaturito il fermo dei due trafficanti, che secondo gli inquirenti sono appartenenti ad un’organizzazione criminale libica, sono state svolte dal pool di investigatori della Squadra Mobile di Catania e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della Sezione Operativa Navale di Catania, in occasione dell’arrivo presso il Porto di Catania, la mattina dello scorso 6 maggio, della motonave “Phoenix” giunta con a bordo 394 migranti di varie nazionalità ed un cadavere di sesso maschile.

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Traffico stupefacenti: 16 arresti nei clan Cappello e Bonaccorsi https://www.cataniapubblica.tv/traffico-stupefacenti-16-arresti-nei-clan-cappello-e-bonaccorsi/ https://www.cataniapubblica.tv/traffico-stupefacenti-16-arresti-nei-clan-cappello-e-bonaccorsi/#respond Thu, 19 Jan 2017 09:20:54 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=41460 Gestivano nel quartiere di San Cristoforo una piazza dello spaccio di droghe con una organizzazione di tipo militare, con vedette, pusher e custodi.

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Gestivano nel quartiere di San Cristoforo una piazza dello spaccio di droghe con una organizzazione di tipo militare, con vedette, pusher e custodi.

Un colpo alle organizzazioni malavitose che gestiscono lo spaccio delle sostanze stupefacenti lo sta dando la Polizia di Stato, con l’operazione che sta conducendo su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania. Infatti è in corso di esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonchè detenzione e spaccio delle stesse.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Catania e hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale che, sotto l’egida dell’organizzazione mafiosa Cappello – Bonaccorsi, gestiva un fiorente traffico di sostanze stupefacenti ed una “piazza di spaccio” nel rione cittadino di San Cristoforo secondo un consolidato modello di tipo militare costituito da un articolato modulo di vedette, pusher e custodi della droga.

Il “mercato” ha avuto uno sviluppo facile da parte dei personaggi che lo gestivano, grazie alla struttura del quartiere di San Cristoforo, costituito da case con cortili spesso comunicanti, e di vie e viuzze dove far perdere le tracce e poter tenere nascoste quantità discrete di sostanze stupefacenti.

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“Operazione Target”: i nomi degli arrestati https://www.cataniapubblica.tv/operazione-target-nomi-degli-arrestati/ https://www.cataniapubblica.tv/operazione-target-nomi-degli-arrestati/#respond Wed, 26 Oct 2016 13:48:07 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=39397 All’alba di oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di
17 persone una delle quali si è resa irreperibile ed è ricercata.

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All’alba di oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 17 persone una delle quali si è resa irreperibile ed è ricercata.

Un’operazione che ha permesso non solo di delineare gli assetti assunti in seno alla cosca Mazzei – “Carcagnusi”, ma che ha consentito di attestare la piena operatività del clan e in particolare della squadra cosiddetta del “Traforo” che era dedita ad attività estorsive ed alla commissione di reati contro il patrimonio.

E Operazione Target l’attività investigativa  della Polizia di Stato che all’alba di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa il 17.10.2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di 16 soggetti.

Questi i nomi:

Giuseppe Barbagallo, classe 1976, pregiudicato; Giuseppe Cardì, classe 1978, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; Domenico Coglitore, classe 1980, pregiudicato;  Giuseppe D’agostino, classe 1974, inteso “lo squalo”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Gioacchina Fiducia, classe 1979, pregiudicata; Carmelo Grasso, classe 1973, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Salvatore Guglielmo, classe 1974; Carmelo Giusti, classe 1955, inteso “Melo bafacchia”, pregiudicato; Sebastiano Mazzei, classe 1972, inteso “Nucciu ‘u carcagnusu”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Maurizio Giovanni Motta, classe 1969, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; Carmelo Occhione, classe 1964, inteso “Melo”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Rosario Seminara, classe 1974, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa; Vito Danilo Caputo, classe 1989, pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; Francesco Spampinato, classe 1977, pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; Cesare Massimo Urzì, classe 1973, pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; Giulio Alfio Virgillito, classe 1992, pregiudicato, per il quale è stato disposto l’obbligo di firma due volte al giorno.

Tali soggetti sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Mazzei – “Carcagnusi”), estorsione, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza e minaccia, favoreggiamento personale e reati in materia di falso, con l’aggravante dell’articolo 7 del D.L. 152/1991, per avere commesso i fatti avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416 bis del codice penale e al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa, ma anche di furto e ricettazione.

La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini tecniche, condotte dalla Squadra Mobile, con il coordinamento dalla Procura – Direzione Distrettuale Antimafia, dal mese di febbraio 2015 al mese di luglio dello stesso anno, che hanno riguardato l’organizzazione mafiosa Mazzei e, tra gli altri, alcuni appartenenti storici della cosca, quali Carmelo Occhione e Maurizio Giovanni Motta – ai quali è stato contestato un ruolo direttivo – e Carmelo Giusti, nonché nuove leve, tra le quali Giuseppe Cardì, ritenuto uomo di fiducia di Sebastiano Mazzei.

Proprio nell’ambito di queste indagini, il 10 aprile 2015, si è pervenuti alla cattura di Mazzei, al quale è stato contestato di avere organizzato sul territorio e diretto l’associazione mafiosa promossa dal padre Santo, conosciuto come “Santo ‘u carcagnusu”.

Sebastiano Mazzei, vanta una lunga militanza tra le fila dell’organizzazione mafiosa omonima, storicamente riconducibile a Cosa nostra palermitana, in quanto il padre dello stesso divenne “uomo d’onore” su decisione del boss corleonese Leoluca Bagarella.

A Gioacchina Fiducia è stata contestata la partecipazione all’associazione mafiosa nella forma del “concorso esterno”, con particolare riferimento al contributo fornito dalla stessa nel mantenimento dello status di latitante di Sebastiano Mazzei. Tra l’altro, in fase di stipula del contratto con il quale era stata concessa in locazione la villetta di Ragalna, dove l’uomo è stato catturato, era stato esibito il documento di identità intestato alla stessa Fiducia, sul quale era stata apposta la fotografia della moglie del latitante. La donna risponde quindi anche di reati in materia di falso, con riferimento all’alterazione del documento d’identità.

Per ciò che riguarda le attività estorsive e la commissione di reati contro il patrimonio le indagini hanno consentito di fare luce su due furti perpetrati ai danni di attività commerciali di Siracusa ed Augusta e in particolare: il furto commesso il 26.3.2015 ai danni di una rivendita di occhiali ubicata ad Augusta, in occasione del quale sono stati asportati 4.812 paia di occhiali, in parte rinvenuti dagli investigatori; il furto commesso il 19.6.2015 ai danni di un negozio di abbigliamento del centro di Siracusa, con la modalità dell’“auto ariete”, nel corso del quale sono stati asportati numerosissimi capi di abbigliamento, in parte rinvenuti dagli investigatori.

Le indagini hanno poi permesso di fare luce su una estorsione con l’imposizione di un vero e proprio pizzo mensile, che si aggiungeva alla richiesta di estinzione del debito, in cambio della “protezione”. Inoltre, nell’ambito della stessa attività d’indagine, il 10 maggio 2015, era stato tratto in arresto Rosario Seminara, perché responsabile di detenzione illegale di armi clandestine da guerra con relativo munizionamento, infatti, presso la sua abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati: una pistola tipo Zastava M57 calibro 7,62 mm, con matricola abrasa e priva di punzonatura del banco nazionale di prova, munita di caricatore monofilare contenente 9 cartucce calibro 7,62×25; 26 cartucce sfuse calibro 7,62×25; una pistola mitragliatrice tipo CZSA23 recante impressa la scritta VOZ 88, con matricola abrasa e priva di punzonatura del banco nazionale di prova, munita di caricatore contenente 4 cartucce calibro 7,62×25; un caricatore di forma curva privo di cartucce.

Uno dei destinatari della misura cautelare si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati, a eccezione di quelli per i quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, sono stati associati presso le case circondariali di Catania “Bicocca” e Catania “Piazza Lanza”.

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Mafia: decapitati i vertici della cosca Mazzei https://www.cataniapubblica.tv/mafia-decapitati-i-vertici-della-cosca-mazzei/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-decapitati-i-vertici-della-cosca-mazzei/#respond Wed, 26 Oct 2016 09:02:41 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=39392 Ben 17 misure cautelari nei confronti di altrettante persone sono state eseguite questa mattina per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione.

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Ben 17 misure cautelari nei confronti di altrettante persone sono state eseguite questa mattina per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione.

Su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione ed altri reati, con 1’aggravante di avere commesso i fatti avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa.

La misura cautelare, eseguita dalla Squadra Mobile di Catania nei confronti della famiglia Mazzei“Carcagnusi” inserita in Cosa nostrae legata ai corleonesi, ha consentito di decapitare i vertici della cosca, tra cui il reggente MAZZEI Sebastiano, inteso “Nucciu ‘u carcagnusu”,figlio del boss detenuto MAZZEI Santo.

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Time-Out: otto arresti per associazione per delinquere di stampo mafioso. VIDEO https://www.cataniapubblica.tv/time-out-otto-arresti-per-associazione-per-delinquere-di-stampo-mafioso-video/ https://www.cataniapubblica.tv/time-out-otto-arresti-per-associazione-per-delinquere-di-stampo-mafioso-video/#respond Tue, 14 Jul 2015 10:29:53 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=32568 Duro colpo agli Scalisi, operanti in territorio di Adrano e alleati della famiglia catanese Laudani.

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Duro colpo agli Scalisi, operanti in territorio di Adrano e alleati della famiglia catanese Laudani.

Da detenuto continuava a mantenere la leadership dell’associazione di stampo mafioso, che gestiva dettando dal carcere le disposizioni per mantenere il controllo delle attività illecite nel comprensorio adranita.

Si tratta del il boss Giuseppe Scarvaglieri, classe 1968, conosciuto come “Pippu ‘u zoppu”, che visto che le indagini avevano coinvolto direttamente anche la madre Carmela Scalisi, il fratello Antonio Scarvaglieri, ed altri congiunti, nonché i soggetti più rappresentativi della sua consorteria criminale – aveva maturato un cambio di strategia, preferendo mantenere defilati dalla gestione del sodalizio i propri familiari.

Aveva quindi designato come responsabile operativo Giuseppe Santangelo, deceduto per cause naturali il 20.8.2014, che in attesa della scarcerazione, godeva dell’appoggio di altri soggetti tra cui Gaetano Di Marco ‘figlioccio’ di Scarvaglieri, che divenne il referente del gruppo.

Le indagini, avviate nel maggio 2011 e conclusesi nell’aprile 2012, hanno permesso di monitorare le dinamiche interne alla cosca – che aveva subito un duro colpo a seguito dell’operazione di Polizia “Terra Bruciata”, condotta il 29 aprile 2009 dagli ufficiali di Polizia, in esecuzione a due distinti provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti rispettivamente di 12 affiliati del clan Santangelo e di 15 affiliati del clan Scalisi.

Le risultanze investigative hanno evidenziato lo stato di fibrillazione presente in seno al gruppo, dovuto proprio all’assenza momentanea di un leader all’altezza di reggerne le fila, motivo per il quale la stessa famiglia Laudani di Catania era direttamente intervenuta affiancando al Di Marco un proprio referente.

Nel corso delle indagini è stato individuato un tentativo di estorsione in danno di un imprenditore impegnato nei lavori di risistemazione della S.P. 231, il quale aveva subito il danneggiamento di un mezzo meccanico di proprietà dell’azienda, in relazione al quale in data 28 dicembre 2011 erano stati tratti in arresto, in flagranza di reato, Davide Di Marco e Massimo Di Guardia.

All’alba di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso 9 luglio dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti dell’organizzazione mafiosa Scalisi, operante in territorio di Adrano, alleata della famiglia catanese Laudani. Nello specifico si tratta di:

Giuseppe Scarvaglieri, (cl.1968), inteso “Pippu ‘u zoppu”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;

Pietro Maccarrone, (cl.1969), inteso “Fantozzi”, pregiudicato, Sorvegliato Speciale di P.S., attuale reggente della cosca,;

Francesco Coco, (cl.1977), inteso “Ciccio mafia ”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Alfio Di Primo, (cl.1967), inteso “Pisciavino”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Pietro Severino, (cl.1957), inteso “ ‘u Trummutu”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; Gaetano Di Marco, (cl.1962), inteso “Caliddu”, pregiudicato, tutti elementi di rango apicale del gruppo;

Massimo Di Guardia, (cl.1986), pregiudicato, già detenuto per altra causa;

Davide Di Marco, (cl.1987), pregiudicato, già detenuto per altra causa;

ritenuti tutti responsabili del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere l’associazione armata, e Gaetano Di Marco anche di tentata estorsione.

Tra i destinatari della misura figurano Pietro Maccarrone, attuale reggente della cosca, ed altri quali Pietro Severino e Francesco Coco, nonché Gaetano Di Marco e Alfio Di Primo.

L’operazione è stata denominata “Time-Out”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguita dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata e dal Commissariato di P.S. di Adrano.

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Arresti: pregiudicato catanese guidava senza patente. https://www.cataniapubblica.tv/arresti-pregiudicato-catanese-guidava-senza-patente/ https://www.cataniapubblica.tv/arresti-pregiudicato-catanese-guidava-senza-patente/#respond Tue, 14 Jul 2015 09:08:33 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=32553 L'uomo, fermato perché senza casco, non si è fermato allo stop degli agenti e ha provato a scappare.

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L’uomo, fermato perché senza casco, non si è fermato allo stop degli agenti e ha provato a scappare.

Continuano senza sosta i servizi di controllo del territorio, disposti dal Questore di Catania dottor Marcello Cardona, effettuati da personale della Polizia di Stato.

Ieri intorno alle 11:20 personale della Sezione Volanti dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, ha arrestato il pregiudicato catanese Giuseppe Benedetto Simone Fichera, classe 1993, per resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente.

La pattuglia mentre si trovava in piazza Crocifisso Majorana ha notato un giovane che viaggiava a bordo di uno scooter Honda SH 300, privo di casco protettivo. Gli operatori hanno quindi deciso di procedere al controllo di Polizia, ma il giovane, anziché arrestare la marcia del motociclo, ha accelerato improvvisamente cercando di dileguarsi per le vie limitrofe.

Immediatamente, gli agenti si sono messi all’inseguimento dello scooter e dopo un rocambolesco inseguimento hanno bloccato e arrestato il giovane.

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Cryptolocker: allerta per il nuovo virus in rete. https://www.cataniapubblica.tv/cryptolocker-allerta-per-il-nuovo-virus-in-rete/ https://www.cataniapubblica.tv/cryptolocker-allerta-per-il-nuovo-virus-in-rete/#respond Thu, 09 Jul 2015 10:58:40 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=32496 La Polizia di Stato avvisa gli utenti "Attenzione alle mail che arrivano, specialmente se non attese. Non cliccate sui link né aprite gli allegati".

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La Polizia di Stato avvisa gli utenti “Attenzione alle mail che arrivano, specialmente se non attese. Non cliccate sui link né aprite gli allegati”.

È stata conclusa in queste ultime ore, un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus “Cryptolocker”, di cui sono rimaste vittime privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche.

Le numerose segnalazioni giunte alla Polizia Postale e delle Comunicazioni dagli internauti su questo nuovo virus che imperversa ormai da un po’ di tempo sul web, ha indotto la Polizia di Stato ad aumentare le misure di prevenzione attraverso ogni strumento utile a garantire la sicurezza di chi naviga in Rete.

In provincia di Catania, diverse sono le denunce ricevute dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni da parte di enti pubblici, imprese e liberi professionisti che sono rimasti vittima del virus: oltre 20 da gennaio ad oggi con ingenti danni alle attività. Ma diversi casi anche nelle province di Messina, Ragusa e Siracusa.

Lo scenario è il seguente: l’ignaro utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link relativo ad un acquisto effettuato on line a anche da altri servizi.

Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento pdf), viene iniettato il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete.

A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin (moneta virtuale) a fronte del quale ricevere via e-mail un programma per la decriptazione.

“È importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati!” ricorda agli utenti il corpo della Polizia.

Tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati, sono i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker.

Per maggiori informazioni e assicurare un contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può fare riferimento anche al Commissariato di P.S. On-line, per tutti coloro che frequentano la rete, caratterizzato da innovativi sistemi di interattività con l’utente, reperibile all’url: www.commissariatodips.it.

Il portale è stato appena integrato con apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità.

Foto tratta dal sito http://www.commissariatodips.it

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Nesima: oltre il 50% dei veicoli non a norma. https://www.cataniapubblica.tv/nesima-oltre-il-50-dei-veicoli-non-a-norma/ https://www.cataniapubblica.tv/nesima-oltre-il-50-dei-veicoli-non-a-norma/#respond Thu, 09 Jul 2015 10:10:03 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=32488 Controlli a tappeto tra Cibali e Corso Indipendenza. 11 tra fermi e sequestri amministrativi, 7.500 euro di sanzioni.

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Controlli a tappeto tra Cibali e Corso Indipendenza. 11 tra fermi e sequestri amministrativi, 7.500 euro di sanzioni.

La zona compresa tra il quartiere “Cibali” e Corso Indipendenza è stata sottoposta, nella mattinata di ieri, a una serie di controlli “su strada” e ad alcune verifiche su persone sottoposte agli arresti domiciliari.

Ad intervenire sulla zone le Volanti del Commissariato di Nesima, le pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, con l’ausilio del personale della Polizia Locale.

Per quanto attiene ai risultati, più che i numeri in assoluto, ciò che si evidenzia è il risultato del confronto tra il numero dei mezzi controllati e le violazioni al Codice della Strada riscontrate.

Oltre il 50% dei veicoli non sono risultati in regola con la legge, e le infrazioni più frequenti riguardano la mancanza di copertura assicurativa R.C., la mancata revisione del veicolo e il mancato uso del casco e si è anche registrato un caso di guida senza patente che ha comportato la denuncia penale del conducente.

Agli 11 fermi e sequestri amministrativi, si aggiungono gli oltre 7.500 euro di sanzioni, triste bottino di una campagna contro l’illegalità in cui la Questura di Catania è sempre più impegnata, per la maggiore affermazione della cultura della sicurezza e del rispetto delle regole.

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Polizia di Stato: nuovi mezzi per la Squadra Mobile. VIDEO https://www.cataniapubblica.tv/polizia-di-stato-nuovi-mezzi-per-la-squadra-mobile-video/ https://www.cataniapubblica.tv/polizia-di-stato-nuovi-mezzi-per-la-squadra-mobile-video/#respond Fri, 19 Jun 2015 13:38:36 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=31951 Tre moto, potenti ed efficienti, che serviranno per le attività di Contrasto al Crimine diffuso.

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Tre moto, potenti ed efficienti, che serviranno per le attività di Contrasto al Crimine diffuso.

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Migranti: fermati tre scafisti ucraini. https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-tre-scafisti-ucraini/ https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-tre-scafisti-ucraini/#respond Wed, 17 Jun 2015 08:06:28 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=31878 Dall’attività investigativa sono emersi elementi sull’utilizzo di nuove modalità di trasporto da parte dei trafficanti di essere umani.

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Dall’attività investigativa sono emersi elementi sull’utilizzo di nuove modalità di trasporto da parte dei trafficanti di essere umani.

Nikolay Mendrik e Demitri Durizki entrambi classe1980 e Vitane Sabro del 1978, sono stati individuati quali componenti dell’equipaggio di una barca a vela di circa 12 metri, salpata dalle coste turche e con a bordo 78 migranti, in prevalenza siriani e afgani.

I tre sedicenti ucraini sono stati posti dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Catania in stato di fermo di indiziato di delitto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione allo sbarco di migranti avvenuto nel porto di Catania il 13 giugno scorso.

L’intervento di soccorso, determinato dalle condizioni di pericolo in cui il natante si trovava a causa del sovraccarico dei migranti, è stato operato da un’unità della Guardia Costiera svedese, il pattugliatore “Poseidon”, impegnato nel Mediterraneo nel dispositivo “Triton”, con a bordo un militare della Guardia di Finanza, in qualità di “liason officer Frontex” e con funzioni di collegamento.

Le evidenze acquisite dall’equipaggio del pattugliatore e le attività investigative svolte dagli uomini della Squadra Mobile e del G.I.C.O. di Catania, che hanno raggiunto in alto mare l’imbarcazione svedese con unità veloci della Guardia di Finanza, hanno permesso di raccogliere significativi elementi indiziari nei confronti dei tre ucraini, “scafisti” del veliero solo apparentemente battente bandiera francese, ma in realtà privo di qualsiasi documentazione di bordo, tanto da non potersene accertare la vera nazionalità.

Le attività degli investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza – proseguite a terra sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria etnea – hanno consentito di acquisire gli elementi necessari all’adozione dei provvedimenti di fermo.

I tre indiziati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione della Procura della Repubblica.

Dall’attività investigativa sono emersi elementi, che necessitano comunque di ulteriori riscontri, circa l’utilizzo di nuove modalità di trasporto da parte dei trafficanti di essere umani, con particolare riferimento alle basi di partenza e all’utilizzo di natanti da turismo che possono più agevolmente passare inosservati nel traffico marittimo.

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Centro storico: tentata rapina nei confronti di un sacerdote. https://www.cataniapubblica.tv/centro-storico-tentata-rapina-nei-confronti-di-un-sacerdote/ https://www.cataniapubblica.tv/centro-storico-tentata-rapina-nei-confronti-di-un-sacerdote/#respond Mon, 15 Jun 2015 10:17:25 +0000 http://www.cataniapubblica.tv/?p=31819 Nonostante l'uomo avesse degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione per la Sorveglianza Speciale, questo non l'ha fermato dal compiere un altro reato.

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Nonostante l’uomo avesse degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione per la Sorveglianza Speciale, questo non l’ha fermato dal compiere un altro reato.

Matteo Sciolino, classe 1960, pregiudicato e Sorvegliato Speciale, è stato arrestato nel primo pomeriggio di ieri, perché ritenuto responsabile di tentata rapina aggravata e violazione degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Questore in centro storico anche per la presenza di numerosi turisti, erano state dislocate infatti alcune pattuglie della Squadra Mobile.

Il personale della Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”, mentre, ieri pomeriggio, pattugliava a bordo di moto la zona del centro, è stato attirato dalle grida di aiuto provenienti da via della Lettera, dove un individuo stava aggredendo un sacerdote dell’ordine dei Salesiani indossante un “clergyman”.

Il sacerdote ha provato ad opporre resistenza all’energumeno che lo strattonava con violenza, e che è stato successivamente identificato in Sciolino.

L’uomo accortosi della presenza dei poliziotti che gli intimavano di interrompere l’azione, è fuggito a bordo di uno scooter elettrico che aveva lasciato nelle immediate vicinanze, ma è stato bloccato e arrestato.

Condotto presso gli uffici della Squadra Mobile è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di tentata rapina aggravata ed inosservanza degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Polizia di Stato e condotto presso la casa circondariale di “Piazza Lanza”.

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