Un funzionario e un autista dell’Assessorato Attività produttive sarebbero stati aggrediti prima in strada e poi in ufficio, da un ambulante durante un censimento degli stalli.
Ieri alla vigilia di un censimento degli stalli di piazza Carlo Alberto per individuare quelli occupati illegittimamente e metterli a bando per gli operatori commerciali, si sarebbe consumata un’aggressione ai danni di un funzionario e un autista dell’Assessorato alle Attività produttive.
I due impiegati comunali – secondo quanto riportato da una nota del Comune – sarebbero stati colpiti con schiaffi e pugni da un ambulante a cui era stato chiesto di spostare la sua bancarella perché era stata posta al di fuori del perimetro del mercato e perché impediva il passaggio delle auto dalla via Toscano in piazza Stesicoro.
Proprio quell’ambulante, accompagnato da un’altra persona, avrebbe poi nella mattinata di ieri prima schiaffeggiato l’autista, incontrato in via Etnea, e poi raggiunto la sede dell’Assessorato dove, entrato nella stanza del funzionario, lo avrebbe colpito con un pugno, minacciandolo di morte per poi dileguarsi.
Le vittime dell’intimidazione hanno sporto denuncia alla Polizia di Stato.
“Nell’area del mercato di piazza Carlo Alberto – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Angela Mazzola -, ci sono ufficialmente 739 stalli, ma le bancarelle sono parecchie di più. Con il censimento che partirà oggi prevediamo di portare finalmente ordine in questa che è la maggiore area mercatale della città. A procedere ai controlli per verificare la reale corrispondenza tra chi ha ottenuto le concessioni e chi occupa gli stalli saranno funzionari dell’assessorato accompagnati da personale della Polizia municipale, che procederanno eventualmente a multe, sequestri e revoche”.
“Chi pensa di intimidirci con questi mezzi – ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco – ovviamente sbaglia di grosso. Chi tocca i rappresentanti del Comune, ai quali va la nostra più completa solidarietà, tocca la città di Catania e mette in discussione quei principi di legalità che sono alla base della nostra azione amministrativa. Si tratta comunque di un gesto molto grave e ho sentito il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi e il questore Marcello Cardona i quali mi hanno assicurato il massimo impegno per far luce sull’episodio”.