Sanità: la Cgil chiede “azzeramento dei direttori generali, merito e conoscenza del territorio”.
Azzeramento dei direttori generali delle aziende sanitarie provinciali e delle aziende ospedaliere; merito e conoscenza del territorio per la nomina dei nuovi direttori generali; continuità e integrazione tra medicina ospedaliera e territoriale: sono le richieste avanzate oggi dalla CGIL di Catania in occasione del dibattito sulla sanità che si è svolto nella Camera del Lavoro alla presenza del segretario generale Angelo Villari e dei segretari confederali Luisa Albanella, Pina Palella e Giacomo Rota. Presenti anche il segretario della FP CGIL, Gaetano Agliozzo, e Turi Cubito della segreteria provinciale FP; la segretaria dello SPI CGIL Nicoletta Gatto e i membri del coordinamento CGIL Sanità Salvo Artale e Carmelo Calvagna.
Su queste richieste, annuncia Angelo Villari, dal 3 al 15 dicembre la CGIL di Catania chiederà il confronto con dirigenti sanitari, associazioni familiari e con le altre sigle sindacali. Perché occorre reagire tutti insieme allo spending review impostato dal governo nazionale, dichiara Angelo Villari, che nel documento sottoscritto anche da FP e SPI spiega: “si tagliano i posti letto pubblici ma invece di potenziare il territorio con strutture h24 si fa ricadere il peso dell’assistenza sui pronto soccorso, con sempre minori possibilità di ricoveri e situazioni non più accettabili in diversi grandi ospedali delle città metropolitane. Le vittime di questo pericoloso processo di indebolimento del sistema sanitario pubblico sono i cittadini, costretti a lunghe attese anche in condizioni non dignitose e gli operatori sanitari, diminuiti nel numero a causa del blocco del turn over e costretti a fare i conti con carichi di lavoro sempre più gravosi e risorse sempre più scarse. Lo snaturamento del Servizio Sanitario va fermato. Si assiste ad una deriva che andando a guardare i dati è allarmante. E’ clamoroso che i posti pubblici continuino a diminuire”. Perché invece- conclude Villari- “non si revocano con immediatezza le consulenze che costano alla collettività fior di milioni di euro e troppo spesso sono improduttive. Le aziende hanno al loro interno le professionalità dirigenziali che sono in grado di gestire al meglio i processi di progettazione e organizzazione dei servizi, il ricorso all’esterno va limitato a professionalità e competenze non presenti all’interno del sistema”.
L’appello del segretario generale della CGIL di Catania è sostenuto dal deputato nazionale del PD Giuseppe Berretta: “liberare le aziende pubbliche dall’invadenza della politica e applicare questo criterio a partire dalle aziende sanitarie e ospedaliere: questo deve essere uno degli obiettivi principali che la nuova amministrazione regionale deve porsi e bene ha fatto la Cgil di Catania a ribadirlo. Condivido la richiesta di una forte discontinuità avanzata dal segretario provinciale Cgil, Angelo Villari, e confido nella capacità del presidente Crocetta e dell’assessore Borsellino di farsi interpreti di questa esigenza. Dopo anni in cui a prevalere sono state le logiche dell’appartenenza politica, fatte salve rarissime eccezioni, è ora di tornare a scegliere i manager della sanità sulla base di criteri manageriali: anche questa è la rivoluzione che i siciliani si aspettano dalla nuova amministrazione regionale”.
Le richieste della CGIL incontrano il proposito del neo assessore regionale della Salute, Lucia Borsellino. Nella sala delle Ciminiere affollata per la presenza di Pierluigi Bersani a sostegno della candidatura alla Presidenza della Regione di Rosario Crocetta, Lucia Borsellino sintetizzava il suo progetto in due misure fondamentali: investimento nella formazione degli operatori sanitari per valorizzare competenze e professionalità; sistema sanitario strettamente unito al concetto di assistenza perché i cittadini trovino piena soddisfazione al loro diritto alla Salute.
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