Tesseramento Pd: Villari, “Polemiche incomprensibili”
L’assessore al comune di Catania, componente della direzione regionale del partito afferma “Il problema, non è l’allargamento del Pd, quanto il modo in cui chi entra intende partecipare ”.
Sulle polemiche scatenatesi nei giorni scorsi in merito al tesseramento del Pd, in particolare con l’intervista di Luca Sammartino dopo le esternazioni dell’ex presidente Totò Cuffaro, interviene Angelo Villari che afferma: “Mi appaiono francamente incomprensibili oltre che fuorvianti, perché spostano l’attenzione dall’unica vera questione che è quella di quale Partito Democratico si vuole costruire e con quali regole, ma anche su come cambiare la Sicilia da un passato non certo esaltante”.
Il componente della direzione regionale del Partito Democratico spiega infatti: “Il problema, non è l’allargamento del Pd, cosa peraltro già avvenuta nei mesi scorsi con l’ingresso di alcuni deputati eletti con altri partiti, seppur con moltissime comprensibili perplessità, quanto piuttosto il modo in cui chi entra intende partecipare alla costruzione del modello di partito e del suo profilo politico, che non può che essere quello di un soggetto che si i ispira ai principi del socialismo europeo”.
E prosegue “Appare evidente che agli ingressi degli ultimi mesi non ci sono state contrapposizioni pregiudiziali, tutti siamo consapevoli che il Pd è un partito plurale e aperto, ma con altrettanta fermezza abbiamo ricordato e ribadiamo come esso poggia le sue basi sui fondamenti della sinistra europea, sui suoi valori di eguaglianza e giustizia. “Il Pd, infatti, per quanto possa allargarsi non può e non deve trasformare la sua fisionomia. L’adesione al partito deve restare un atto individuale e consapevole, che prevede partecipazione e impegno costante, condivisione delle regole e del progetto politico e non certo, l’organizzazione di truppe cammellate che si presentano in massa, mandate da questo o quel politico.Un modo, figlio di esperienze diverse, che vorrebbe alterare la competizione democratica e gli assetti di questo o quel circolo, e mortificare i tanti militanti, che nel territorio tengono alta, da sempre, la bandiera del PD”.
“È questa la ragione che ci porta a porre molta attenzione a quanto detto nei giorni scorsi dal nostro segretario regionale e dal ministro Orlando – ricorda – che hanno voluto sottolineare il principio che nessuno può lanciare un’Opa al PD”.
“Infine, vorrei dire a chi continua a pensare allo svolgimento anticipato del Congresso che da parte nostra non c’é certo preoccupazione, ma la responsabilità di affermare che prima dovremmo avere chiare le regole con le quali organizzarlo, a partire su come contenere la crescita degli iscritti rispetto agli anni precedenti (regola per altro prevista dal PD nazionale) a meno che, non si voglia prestare il fianco a chi questo partito lo vorrebbe scalare con forme che, in occasione del congresso scorso, poi sospeso proprio per questo, ha fatto conoscere il Pd catanese come quel partito che in modo non sempre moralmente corretto, vedeva scontrarsi posizioni a suon di tessere”.