Le indagini della Guardia di Finanza si riferiscono agli anni 2009, 2010, 2011. Coinvolti tra gli altri l’ex sindaco Stancanelli, e gli ex assessori Bonaccorsi e Riva.
“Appostamento in bilancio di ingenti quote di ‘residui attivi’ di dubbia esigibilità, per un importo di oltre 270 milioni di euro;
‘debiti fuori bilancio’ per oltre 78 milioni di euro, la cui certezza in ordine alla manifestazione finanziaria avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione comunale all’individuazione delle necessarie coperture;
disallineamenti contabili tra i valori iscritti in bilancio dal Comune rispetto a quelli rilevati nei bilanci delle società partecipate per circa 34 milioni di euro;
classificazione di somme, pari a circa 20 milioni di euro, nell’ambito di voci di bilancio dalle quali non emergeva la loro natura di passività”.
Sono queste le anomalie rilevate nel corso delle indagini, delegate dalla Procura della Repubblica etnea ai finanzieri del Comando Provinciale di Catania, e in seguito alle quali sono stati notificati gli “Avvisi all’indagato della conclusione delle indagini preliminari” a 20 amministratori e dirigenti pro tempore del Comune di Catania.
Gli indagati sono accusati di di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e in particolare viene loro contestato di aver concorso, a vario titolo, a dissimulare la reale situazione economico finanziaria del Comune di Catania alterando i bilanci degli anni 2009, 2010 e 2011, per evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’Ente e lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Questi i nomi dei 20 indagati:
il sindaco pro tempore Raffaele Stancanelli;
gli assessori al Bilancio pro tempore, Roberto Bonaccorsi, attuale sindaco di Giarre e Gaetano Riva;
il responsabile pro tempore della Direzione Ragioneria Generale del Comune, Giorgio Santonocito.
Pietro Belfiore, Direttore pro tempore della “Direzione Sviluppo Attività Produttive e Turistiche – Partecipate;
Biagio Lipera, Direttore pro tempore della “Direzione Sviluppo Attività Produttive e Partecipate”;
Marco Petino, Direttore pro tempore della “Direzione Patrimonio, Espropriazione, Provveditorato ed Economato”;
Orazio Palmeri, Direttore pro tempore della “Direzione Patrimonio, Provveditorato ed Economato”;
Valerio Ferlito, Direttore pro tempore della “Direzione Risorse Umane ed Organizzazione – Controllo di Gestione”;
Annamaria Li Destri, Direttore pro tempore della “Direzione Ecologia ed Ambiente”;
Alessandro Mangani, Direttore pro tempore della “Direzione Corpo Polizia Municipale”;
Nunzio Pastura, Direttore pro tempore della “Direzione Lavori Pubblici e Manutenzioni”);
Maria Luisa Areddia, Direttore pro tempore della “Direzione Lavori Pubblici e Manutenzioni, SS.TT., Servizi Cimiteriali”;
Gabriella Sardella, Direttore pro tempore della “Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio”;
Roberto Politano, Direttore pro tempore della “Direzione Sviluppo Attività Produttive”;
Augusta Manuele, Direttore pro tempore della “Direzione Pubblica Istruzione”;
Paolo Italia, Direttore pro tempore della “Direzione Pubblica Istruzione”; Giovanni Tomasello, Direttore pro tempore della “Direzione Manutenzione e Servizi Tecnici”;
Corrado Persico, Direttore pro tempore della “Direzione Politiche Sociali e per la famiglia”;
Salvatore Costanzo, Direttore pro tempore della “Direzione Cultura”.
Le indagini dei militari del Nucleo di polizia tributaria di Catania si sono svolte acquisendo un’ingente mole di documentazione presso vari uffici del Comune e delle principali aziende partecipate.
Inoltre, proprio per svolgere un’analisi compiuta della documentazione la Procura ha nominato come consulente tecnico, un Professore ordinario di “Economia ed Amministrazione delle Aziende Pubbliche” presso l’Università degli Studi di Palermo, che ha rilevato le anomalie di cui sopra.