L’edificio è stato concesso alla Caritas per diventare luogo di accoglienza.
“Una carezza a ragazze che si trovano in una condizione drammatica, prive in famiglia di assistenza e aiuto, in un momento in cui la disoccupazione giovanile è a livelli assolutamente inaccettabili”.
Queste le parole del sindaco Enzo Bianco in visita all’inaugurazione di un appartamento sequestrato alla mafia e assegnato dal Comune alla Caritas come alloggio per le ragazze madri.
Il primo cittadino catanese ha precisato l’alta valenza della riqualificazione e il riuso dell’immobile: “Questo è un bene sequestrato alla mafia che è diventato, da luogo in cui si realizzano illecitamente profitti, luogo in cui si realizza un’attività di altissimo carattere sociale”.
Riferendosi all’appello a convertirsi, indirizzato ai mafiosi dall’arcivescovo Salvatore Gristina, il sindaco ha commentato: “Anch’io spero nel fatto che chi fa parte di Cosa nostra possa convertirsi, ma se questo non avviene, i cittadini devono sapere che lo Stato toglie i beni ai criminali per assegnarli a chi ne ha bisogno”.
“La nostra Amministrazione” – ha ricordato poi Bianco – “si è battuta per velocizzare l’assegnazione dei beni sequestrati alla mafia. Uno di questi, dato in comodato d’uso al Centro Astalli, da agosto hanno trovato ospitalità alcune famiglie siriane, una con un bambino diversamente abile, e una donna eritrea in attesa di un figlio. Inoltre, sempre con la Caritas, abbiamo inaugurato il 13 settembre con l’arcivescovo Gristina, la cucina dell’help center della Caritas in locali forniti dal Comune”.