Dopo l’incontro con amministrazione comunale e presidenza i sindacati esprimono forti perplessità sul prossimo contratto di servizio.
Niente da fare, lo sciopero di 4 ore previsto il prossimo 8 marzo, si farà. Non è valso a nulla l’incontro di ieri con amministrazione comunale e presidenza della partecipata, per i sindacati, che in un comunicato precedente avevano sottolineato la compattezza del fronte anche da parte dei lavoratori, non ci sono state risposte sul futuro dell’azienda.
“L’Amt era il fiore all’occhiello del Comune di Catania, oggi è un’azienda abbandonata, senza una catena di comando e che rischia il fallimento o di essere travolta dalla prossima apertura dei mercati del trasporto locale. È ora che l’amministrazione comunale si apra al confronto e dica parole chiare sul futuro che vuole dare all’azienda e ai lavoratori -avevano auspicato nei giorni scorsi-.”
Invece dopo l’incontro di ieri i sindacati dei lavoratori dell’Amt hanno confermato lo sciopero.
In particolare, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti presenti Attanasio (CISL) e Torrisi (Fit CISL), Leonardi (CGIL) e Magro (Filt CGIL), Meli (UIL), Bonaventura e Di Guardo (Uiltrasporti), Musumeci (Ugl) e Scannella (Ugl trasporto), Moschella e Gangi (Faisa Cisal) esprimono forti perplessità sul prossimo contratto di servizio per la cui sottoscrizione pretendono di essere preventivamente incontrati; profonda preoccupazione per i livelli occupazionali in seguito al futuro assetto societario e ai tagli paventati dall’amministrazione comunale; pesanti dubbi sul destino dei crediti vantati dall’azienda nei confronti del Comune.
CGIL e Filt CGIL, CISL e Fit Cisl, Uil e Uiltrasporti, Ugl e Faisa Cisal inoltre criticano l’attuale modalità di gestione aziendale.