Rossazzurri sconfitti meritatamente e ora terzi. Granata superiori nel palleggio. Non è bastato il rigore di Lodi a tempo scaduto.
di Salvatore Giuffrida
Al triplice fischio di Catania Trapani, fischi assordanti si sono levati dal pubblico del Massimino, che hanno certificato il malcontento e la delusione dei tifosi, dopo la prestazione poco brillante dei rossazzurri, che sono usciti sconfitti meritatamente per 2-1.
A festeggiare insieme al Trapani, ora secondo in classifica, è stato al triplice fischio anche il Lecce, che ha mantenuto i quattro punti di vantaggio e al prossimo turno, qualora vincesse l’incontro casalingo contro la Paganese, festeggerebbe la matematica promozione in Serie B.
Il Trapani ha cominciato meglio dei rossazzurri, che nei primi 20 minuti hanno subito oltremodo la superiorità numerica degli avversari sia sulle fasce che al centro del campo. Barisic e Manneh sono stati costretti spesso ad arretrare, e pertanto il gioco offensivo del Catania è stato alquanto lacunoso. Per vedere la prima occasione degna di nota si è dovuto aspettare un calcio d’angolo al 24’ minuto, dove Bogdan di testa ha spedito a lato della porta di Furlan.
I Granata, con il passare dei minuti, hanno preso il controllo del gioco e a hanno iniziato a costruire occasioni da gol. In due occasioni è stato Pisseri ad evitare il peggio, mentre in altre tre occasioni gli uomini allenati da Calori, hanno provato a raggiungere la via della rete con tiri da lontano, a cui è mancata la precisione.
Al termine del primo tempo un timido applauso e qualche fischio, hanno accompagnato i ragazzi di Lucarelli, che non hanno, nel corso del primo tempo, mai tirato nello specchio della porta difesa da Furlan, negli spogliatoi.
All’inizio del secondo tempo il Catania è partito con parecchia voglia, ma dopo 5 minuti è il Trapani a passare con un’azione personale di un incontenibile Palumbo che ha raccolto una corta respinta di Pisseri e, dopo uno slalom in area ha insaccato in rete.
Lucarelli, ha cercato di cambiare l’inerzia della partita sostituendo Marchese con Porcino e Mazzarani con Russotto. Al 59’ è stato Curiale ad arrivare vicino al pareggio, ma Furlan ha sfoderato una gran parata.
A venti minuti dal termine, Lucarelli ha sostituito Manneh, non brillante, con Di Grazia, nel tentativo di dare maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva rossazzurra.
Al trentesimo, Russotto ha provato dalla distanza la via del gol, colpendo il palo esterno. Non trovando i suoi uomini il pareggio, Lucarelli si è giocato il tutto per tutto, inserendo Semenzato e Rizzo al posto di Blondet e Biagianti.
Il Catania ci ha provato con orgoglio ma senza costrutto, e i cinque minuti di recupero, concessi dall’arbitro di Termoli, sono serviti solo ad esaltare le doti di Pisseri che ha salvato su una azione tambureggianti dei granata, prima di capitolare sul tiro successivo di Marras
Il Catania ha segnato solo su rigore all’ultimo minuto di recupero con Lodi, che non ha salvato i suoi dalla sconfitta e dai fischi del pubblico deluso del Massimino, che era accorso per assistere alla partita che doveva essere quella della svolta, ma così non è stato.
Formazioni iniziali:
Catania (4-3-3): 12 Pisseri, 16 Blondet, 4 Aya, 26 Bogadan, 15 Marchese, 10 Lodi, 27 Biagianti, 32 Mazzarani, 9 Barisic, 11 Curiale, 19 Manneh.
Trapani (3-5-2): 27 Furlan, 13 Fazio, 4 Pagliarulo, 5 Drudi, 26 Marras, 6 Scarsella, 30 Corapi, 20 Palumbo, 8 Bastoni, 9 Evacuo, 11 Murano.
Reti: Palumbo (Tp), Marras (Tp), Lodi rig. (Ct).
Arbitro: Luca Massimi di Termoli
Assistenti: Marcello Rossi di Novara e Salvatore Affatato di Verbano-Cussio- Ossola