Il 9 gennaio al Tribunale fallimentare si dovrà presentare l’organigramma e il progetto industriale. Fis in arrivo con un sacrificio dell’8% del salario.
di Salvatore Giuffrida
I lavoratori della Pubbliservizi hanno revocato lo sciopero e da oggi sono tornati al lavoro. La decisione è stata presa dopo una riunione tecnica che si è tenuta ieri pomeriggio alle 18.30 nella sede della Città metropolitana di Catania in via Nuovaluce, presieduta dal sindaco della Città metropolitana Enzo Bianco.
Durante la riunione, alla quale erano presenti le parti sociali, il presidente della partecipata Silvio Ontario e il ragioniere generale Francesco Schillirò, Bianco si è impegnato per il pagamento degli stipendi di ottobre e novembre prima di Natale. Il sindaco inoltre nominerà un osservatore e un commercialista che valuteranno e verificheranno la consistenza della società. Nel contempo sarà preparato un concordato con i creditori, predisposto l’organigramma della società attraverso un concorso interno per titolo e capacità, e quindi un piano industriale di rilancio industriale da presentare il 9 gennaio all’udienza al Tribunale fallimentare in modo da scongiurare il fallimento. Solo dopo si discuterà di contratto triennale con maggiori servizi assegnati alla Pubbliservizi.
Per quello che riguarda il Fis Bianco ha fatto sapere che già ha preso appuntamento con Boeri, presidente dell’Inps nazionale, per capire e come attivare in modo indolore per gli operai l’ammortizzatore, che costerebbe ai lavoratori l’8% del salario.
Nel corso della riunione i lavoratori della Pubbliservizi, senza stipendi da due sono restati in trepidante attesa, soprattutto per il pagamento delle spettanze anche se, già giovedì scorso il commissario straordinario della città metropolitana Salvatore Cocina, aveva chiesto ed ottenuto dal neo Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, una somma straordinaria al fine di pagare alla Pubbliservizi una fattura di 1,4 milioni di euro per lavori eseguiti nel 2014.
Da oggi pertanto i lavoratori torneranno a lavorare, con aspettando novità sull’evoluzione della vertenza. Dalla Cisl ci dicono che “In mancanza di risposte certe da parte delle istituzioni i lavoratori sono pronti nuovamente scendere in piazza per fare valere i propri diritti”.