Nella quinta rilevazione Datamonitor per BlogSicilia.it, Musumeci, candidato di Pdl, La Destra, Cantiere Popolare, Alleanza di centro si attesta al 32%, Crocetta, Pd, Udc, Api e Psi, al 30, Miccichè con Grande Sud, Partito dei siciliani, Fli-Nuovo Polo al 17, Marano, che corre con Idv, Sel-Verdi-Fds al 7,5, contro l’11,5 di Fava nella scorsa rilevazione, Cancellieri del Movimento 5 stelle, al 7%.
Gli altri candidati alla presidenza Cateno De Luca, Rivoluzione siciliana, Mariano Ferro, Forconi e Giacomo Di Leo, Partito comunista dei lavoratori, Lucia Pinzone, Movimento Voi, Gaspare Sturzo, Italiani Liberi e forti, sono invece intorno al 2,2%.
Il dato più inquietante del sondaggio è comunque quello che riguarda gli indecisi che pur scendendo, nelle rilevazioni per la presidenza della Regione, dal 45,9 al 44,5%, resta comunque alto. Ma l’indecisione dei siciliani è ancor più alta quando si tratta di indicare il partito cui dare il voto; qui si raggiunge infatti il 48,9% di elettori che non sanno quale area scegliere.
Secondo Michelangelo Tagliaferri, responsabile dell’area Innovazioni di Datamonitor, “con una base di rispondenti così ridotta (metà degli elettori appare indecisa o non intenzionata a recarsi alle urne) i sondaggi cominciano ad impazzire come la maionese, fornendo risposte contraddittorie all’interno della stessa rilevazione e diventando specchio della contraddittorietà del momento che stiamo vivendo”. Per esempio, spiegano i sondaggisti, “i risultati sono differenti a seconda della domanda che viene posta, per quanto riguarda i candidati alla presidenza della Regione, i dati vedono Nello Musumeci allungare la distanza da Rosario Crocetta di ben due punti, 32% a 30%. Gianfranco Miccichè conferma più o meno il suo risultato a due cifre (17%), poi si aggiunge il caos del cambio della coalizione guidata fino alla scorsa settimana da Fava e che perde quasi metà dei voti con l’avvento di Giovanna Marano, passando dall’11% al 7,5%”.
Per ciò che riguarda i partiti nel sondaggio Datamonitor, il Pd si conferma primo, posizione che aveva acquisito nel sondaggio dello scorso 20 settembre superando il Pdl ma questa settimana perde 1 punto percentuale attestandosi sul 19% contro il 20 della precedente rilevazione. Continua a scendere il Pdl che passa dal 18 al 17,3%. Scendono anche gli altri principali partiti fin qui con consensi a due cifre: il Partito dei siciliani-Mpa arriva al 10% dal 12; l’Udc al 10% dall’11%.
Nel consenso alle liste dei candidati alla presidenza: la Lista Musumeci va dal 5 al 6,2% mentre alla prima rilevazione la Lista Crocetta si attesta sul 6% delle intenzioni di voto, superando così lo sbarramento del 5 previsto per accedere ad un posto di parlamentare all’Ars.
Ci arriva per poco Grande Sud, il partito che esprime Miccichè alla presidenza che perde mezzo punto passando dal 5,5 al 5% delle intenzioni di voto. Mantiene il 7% dei voti il Movimento 5 Stelle mentre Cantiere Popolare-Pid perde consensi passando dal 4 al 3,5%; Alleanza di centro, che sostiene Musumeci alla presidenza, raggiunge l’1% dei voti mentre scende Fli che dal 2 arriva a toccare quota 1,5%. 0,5% è il risultato che raggiunge Pensiero e Azione-Piazza Pulita; l’1,2% il Popolo dei Forconi e 1,8% Rivoluzione siciliana.
Infine, la Lista Fava che raggruppa candidati all’Ars di Sel, Fds e Verdi scende sotto la quota di sbarramento passando dal 6 al 4,5% delle preferenze.
Scendono anche le quotazioni di Idv, dal 4 al 3,5%.
Risultato opposto i sondaggisti rivelano sulla scheda dei partiti e delle liste, dove riscontrano che la coalizione che sostiene Crocetta si attesta al 35% andando ben di 5 punti sopra i voti del suo candidato, mentre la coalizione che sostiene Nello Musumeci si ferma al 28%, 4 punti al di sotto di quello che ottiene il candidato di centrodestra.