Violenza contro le donne: “Riprendiamoci la libertà” lo slogan urlato a piazza Stesicoro
Rota e Battista “Stiamo tornando agli antichi stereotipi contro le donne. Stupri e femminicidi diventati quotidiani ”.
Sabato 30 settembre, la Camera del lavoro di Catania è scesa in piazza, accogliendo il richiamo, della segretaria nazionale Susanna Camusso, a manifestare contro la violenza sulle donne.
Lo slogan, che è diventato un hastag sui social, è stato “Riprendiamoci la libertà”. Si è gridato un “Basta” alla violenza sulle donne. La manifestazione, si è svolta contemporaneamente in cento città italiane.
La Cgil e Il Coordinamento donne hanno scelto di manifestare nella centralissima piazza Stesicoro dove anche altre associazioni e sigle si sono ritrovate grazie ad alcune iniziative auto organizzate, alle quali il sindacato ha manifestato solidarietà.
Sono state raccolte centinaia di firme di adesione, nel corso della manifestazione, all’appello della Cgil nazionale “Avete tolto senso alle parole”, che può ancora essere firmato sul sito Cgil.it.
In un clima gioioso, tante manifestanti, ma erano presenti anche numerosi uomini, hanno ricordato le battaglie come quella dell’Udi, l’Unione donne italiane.
Inoltre sono state ricordate le vittime dei femminicidi, da Giordana a Laura, da Luana a Marianna, e di altre “sorelle” che non saranno mai dimenticate.
Il segretario della Cgil di Catania, Giacomo Rota e la responsabile del Dipartimento di genere, Angela Battista hanno fatto notare all’unisono che “Stiamo tornando agli antichi stereotipi contro le donne e non possiamo consentire che ciò avvenga sotto gli occhi di tutti senza far nulla. Come sindacato vogliamo fare la differenza, ma soprattutto vogliamo dare una risposta immediata a quanto sta accadendo nel nostro Paese, agli stupri e femminicidi diventati quotidiani e all’intollerabile discussione politica e sui media non all’altezza della gravita dei fatti. Catania oggi è scesa in piazza, e siamo numerosi. Anche alle istituzioni locali – hanno concluso Rota e Battista – chiediamo risorse per previene la violenza e per tutelare le donne sopravvissute alla violenza. Ai media chiediamo attenzione e cura alle parole usate per descrivere la violenza contro le donne e azzeramento dei dettagli più morbosi”.