L’uomo, di Fiumefreddo, aveva fatto trasferire la pensionata in un Comune del messinese poco prima del suo decesso riuscendo così a nasconderlo all’Istituto di previdenza e a impossessarsi di ben 115 mila euro.
Continuava a percepire la pensione della sorella nonostante questa fosse defunta da oltre nove anni, intascando illecitamente circa 115 mila euro.
A scovare G.S., classe 1932, abitante a Fiumefreddo di Sicilia i finanzieri del Comando Provinciale di Catania, che a seguito di una complessa indagine, hanno individuato e denunciato l’uomo.
La truffa ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è stata scoperta dai finanzieri della Compagnia di Riposto che, nell’ambito di servizi a tutela delle uscite dello Stato, hanno avviato una serie di controlli sui soggetti percettori di indennità e vitalizi, individuando il caso di una donna titolare di ben tre pensioni (una di invalidità civile, una di reversibilità del defunto marito e una di invalidità lavoratori dipendenti), deceduta nel maggio del 2005.
Ingegnose la modalità con le quali è stata perpetrata la truffa: un paio di mesi prima del decesso, la defunta era stata fatta trasferire dal Comune di Fiumefreddo a quello di Gaggi, in provincia di Messina, continuando tuttavia a mantenere la residenza anagrafica nel luogo di origine.
Presso l’Ufficio postale di Gaggi è stato quindi aperto un conto corrente intestato alla donna con delega al fratello, che poteva operare sul conto anche in modo autonomo.
Proprio su questo conto corrente venivano accreditate, da parte dell’I.N.P.S., le somme delle pensioni, pari a circa 1.150 euro mensili.
Quando la pensionata è morta a Gaggi, l’uomo, grazie allo spostamento fisico della sorella, riuscì a tenere nascosto il decesso sia al comune di residenza di Fiumefreddo che all’Istituto di previdenza che continuò cosi ad accreditare i ratei di pensione.
In seguito l’uomo prelevava mediante l’utilizzo di una carta bancomat, il denaro mensilmente accreditato alla defunta, avendo cura di mantenere il saldo attivo di pochi euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal Sostituto Procuratore Roberta La Speme, si sono concluse con la denuncia a piede libero del soggetto per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Inoltre, il G.I.P. presso il Tribunale di Messina, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro per equivalente per un ammontare di euro 115 mila nei confronti dell’uomo privandolo dell’intero ammontare sottratto indebitamente negli anni.
Sono in corso ulteriori approfondimenti nei confronti di altri due soggetti che potrebbero aver collaborato alla truffa.