Dopo anni di subite estorsioni, un imprenditore catanese ha avuto il coraggio di denunciare il suo usuraio, raccontando tutto al Nucleo di Polizia Tributaria di Catania.
Così questa mattina i finanzieri hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di Orazio Massimino, classe 54, cui sono stati sequestrati beni per un valore di circa due milioni di euro rappresentati da 13 unità immobiliari, fra cui una lussuosa villa con piscina e sette autoveicoli. È in corso di esecuzione anche il sequestro delle somme di denaro che si trovano sui conti correnti intestati o comunque riconducibili all’indagato.
L’imprenditore aveva cominciato con l’avvalersi di piccoli finanziamenti che con il tempo hanno raggiunto tassi di interesse che superavano il 100%.
A un certo punto, grazie anche al supporto di una associazione antiracket, ha deciso di mettere fine alle vessazioni subite.
Sono scattate così le indagini dei finanzieri, che si sono avvalse di attività di intercettazione audio/video, ma anche di pedinamenti sul territorio, e che hanno consentito di raccogliere evidenti elementi di prova nei confronti di Massimino e di individuate altre vittime.
L’uomo tra l’altro era stato già arrestato nel mese di luglio per condotte analoghe.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno quindi ricostruito il patrimonio dell’uomo che è risultato immediatamente sproporzionato rispetto all’attività di fioraio, svolta dallo stesso davanti il Cimitero di Acicatena.
Massimino è quindi ritenuto responsabile dei reati di usura e di attività finanziaria abusiva.
Nella foto la villa posta sotto sequestro